... Purgatorio
Un ottimo intervento di recupero
Ormai completati i lavori alla Chiesa "del Purgatorio", gestiti e finanziati dalla Curia Arcivescovile, grazie ai Fondi dell'otto per mille forniti dalla CEI, che ha visto un proficuo impegno da parte dell'Ufficio Tecnico Diocesano e dell'impresa esecutrice per ridare un aspetto più consono al suo valore e introdurre ...
... qualche elemento di miglioramento con il recupero di vari corpi che, se pure non originari della Chiesa, la rendono ancora più bella e interessante.
Se ne prevede a breve l'apertura e il riutilizzo, in concomitanza della ricorrenza delle "Maggiaiole", quantunque la processione non si terrà, come segno di una tradizione che continua e che non si intende abbandonare, nonché per la celebrazione della tredicina di Sant'Antonio.
In particolare si evidenzia il recupero del magnifico Altare della Chiesa dell'ex "Congrega" e la sua installazione in questa del Purgatorio che ne valorizza l'aspetto e l'imponenza. In effetti questa Chiesa è diventata un po' il "refugium peccatorum" ma molto meglio così che disperdere un patrimonio eccezionale, spesso ignorato da gran parte del paese.
Sono state anche recuperate e risistemate diverse lapidi che ricordano l'utilizzo della struttura come luogo di sepoltura.
In definitiva un importante intervento che dà lustro e valore alla Chiesetta della Madonna del Carmine e di Sant'Antonio, reso possibile, come già accennato, ai Fondi dell'otto per mille. Una firma a favore di tali fondi può consentire di recuperare altri immobili e beni artistici ovvero consentire alla Caritas di dare un importante sostegno a persone in difficoltà.
Speriamo si riescano a restaurare anche le magnifiche e antiche statue dei Santi, visibili in fondo a questa pagina, che provengono dalla Chiesa di Santa Maria della Consolazione annessa al Monastero del Padri Riformati e trasferite qui dopo il terremoto del 1930 quando quella Chiesa divenne inagibile.
Questo l'articolo di presentazione dei lavori apparso sul periodico "il Seminario"
Lavori alla Chiesa della Madonna del Carmine
Da 'il Seminario' n. 2/2020
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di restauro della Chiesa del Purgatorio o di S. Antonio, luogo di culto molto caro alla comunità santandreana.
L’intervento previsto si inquadra in quelle opere di straordinaria manutenzione necessarie, a scadenza periodica, per preservare gli edifici antichi dall’usura del tempo. I lavori programmati prevedono un “ripasso” generale dell’edifico, dal manto di copertura, alla pitturazione interna ed esterna, alla revisione degli impianti. E’ un lavoro fondamentale per valorizzare questa chiesa, che è una sorta di scrigno prezioso, soprattutto per le statue lignee che conserva al suo interno, qui trasferite nella prima metà del secolo scorso dalla chiesa del Convento, allorquando questa divenne inagibile per i danni del tempo, aggravati dai movimenti tellurici del 7 giugno 1910 e del 23 luglio 1930.
La più bella di queste statue, nonché la più antica, è quella di S. Anna, maestosa come un’antica matrona romana, forse di epoca tardo cinquecentesca, o seicentesca, seguita dagli altri simulacri di S. Antonio, S. Francesco, Santa Rosa, San Pasquale Baylon, probabilmente di epoca settecentesca e opera di qualche artista locale, se non di un frate del Convento stesso, un po’ naif, ma capace di trasfondere nelle sue opere un carattere particolare. A queste si aggiunge, la straordinaria statua dell’Immacolata, opera questa di un valente artista, sempre proveniente dall’antico Convento e collocata, fino a tempi recenti, nella cappella dell’Asilo infantile. Interessante è pure la piccola statua dell’Immacolata, collocata tradizionalmente, nella “funzione” di Maria Bambina, accanto a S. Anna. In realtà è un’opera a sé stante, della quale sarebbe interessante studiare la provenienza e il valore artistico. Un discorso a parte merita il gruppo novecentesco, in cartapesta leccese, della Madonna del Carmine, vera “macchina devozionale”, molto espressiva nella sua composizione.
Il restauro in corso sarà, inoltre, l’occasione per recuperare e riportare in questo luogo sacro un’altra statua lignea, un tempo nel Convento ed ora in deposito, ovvero la statua della Madonna della Neve.
Nell’ottica della valorizzazione del patrimonio artistico, con questo intervento è previsto, inoltre, il rimontaggio, sulla parete di fondo del presbiterio, del maestoso altare in pietra rossa locale, collocato un tempo nella chiesa della Congrega.
Si tratta di un’opera veramente pregevole, realizzata nel 1770, così come riportato dalla data incisa nella parte bassa del paliotto centrale in stile barocco, tipico dell’epoca, utilizzando come già accennato, la pietra rossa locale, impreziosita da intarsi di marmi diversi per renderla più solenne.
L’insieme è costituito dall’altare vero e proprio e dalla soprastante nicchia, sempre in pietra, che incorniciava la statua dell’Immacolata, ora sistemata nella Chiesa Madre.
Il lavoro di ripristino di quest’opera sarà certamente impegnativo ma necessario, nel rispetto della fede dei padri, che seppe commissionare per il culto divino un’opera così significativa.
Don Tarcisio Luigi Gambalonga