Giusta intuizione di Pompeo Russoniello
Nel suo prezioso lavoro "Storia del Convento di S. Maria della Consolazione" Pompeo Russoniello, tra la tante chicche che ci ha offerto, ha inserito quella relativa alle cognate Donna Emanuela Minutillo, sposa del magnifico Giuseppe Dell'Aquila, e Donna Laura Dell'Aquila, sorella dello ...
... stesso Giuseppe e di Don Prospero (Abate del Goleto, autore dei noti, importanti, dizionari della Bibbia e di Teologia), le quali secondo il Russoniello testimoniarono che "non è sempre vero che tra cognate non ci sia amicizia ed amore".
Riporta infatti il Russoniello le seguenti considerazioni.
"Desiderando di stare insieme anche dopo la morte, presentarono memoriale al Definitorio della Provincia per «farsi costruire nella Chiesa di S. Maria della Consolazione dei PP. Riformati di S. Andrea una picciola sepoltura capace per le due supplicanti soltanto, e non già per altre persone, obligandosi puranche di somministrare per detto luogo una competente limosina al detto Convento».
Con decreto del 1° maggio 1781 le «pie donne» furono esaudite dal Definitorio congregato nel Convento di Bracigliano.
Di Donna Emanuela c'è solo da dire che rimase con se stessa e con la cognata per tutta la vita. Donna Laura, nata il 4.4.1727 dal Dr. Nicola e Signora Rosalinda Natale, il 22 luglio 1770 contrasse nozze, per procura, col Dottor Angelo Maria Lembo di Palomonte (Sa) ed aveva 43 anni.
Se 10 anni dopo il matrimonio Donna Laura con la cognata avanzavano domanda per avere un luogo dove stare in pace, potrebbe pensarsi che le nozze di Donna Laura dell'Aquila non ebbero esito felice, per cui meglio adoperarsi per avere almeno in futuro requie senza alcun disturbo. Diversamente che significano le parole: «una picciola sepoltura capace per le due supplicanti soltanto, e non già per altre Persone»?".
È opportuno notare che la famiglia Dell'Aquila è stata una delle più importanti di Sant'Andrea fino a tutto il Settecento. Presumibilmente discendeva da quel Prospero dell'Aquila che ebbe il coraggio di far distruggere il casale di Santa Maria in Elce, ubicato tra Calitri e Cairano, mettendolo "a ferro e fuoco" per ritorsione nei confronti dei suoi abitanti che non volevano pagare i tributi dovuti al commendatario Cardinale Alfonso Gesualdo (già Arcivescovo di Conza), del quale egli curava gli interessi.
Ebbene molto probabilmente il Russoniello aveva visto giusto ed a sostegno della sua tesi vogliamo aggiungere questi piccoli appunti rilevati in atti notarili consultati presso l'Archivio di Stato di Avellino.
Nel testamento che Giuseppe Dell'Aquila dettò al Notaio Angelo Antonio Abbruzzese, il 25 febbraio 1779, lasciò come eredi sua moglie "D. Emanuele" e suo fratello Felice ma escluse espressamente sua sorella Laura e specialmente suo marito Angelantonio Lembo al quale non doveva essere dato "nemmeno un bicchiere d'acqua".
In effetti, poi, la signora Laura dell'Aquila morì il 28 novembre 1782 e fu sepolta nella Chiesa dei Frati Riformati di San Francesco, come fu annotato nel registro dei morti dall'Arciprete Lorenzo Giliberto.
Emanuela Minutillo(1) morì invece il 25 maggio 1783 e anch'essa fu seppellita nella Chiesa dei Frati Riformati di San Francesco, come fu annotato, anche in questo caso, nel registro dei morti dall'Arciprete Lorenzo Giliberto.
Sopravvissero ancora diversi anni i fratelli Giuseppe e il sacerdote Don Felice, i quali, non avendo altri discendenti diretti, nominarono quale erede universale il nipote Carlo Maria De Vecchis, figlio della sorella Camilla, maritata a Colliano.
Alla fine, Giuseppe dell'Aquila morì il 14 febbraio 1791 e Don Felice chiuse i suoi giorni il 23 aprile 1801.
Pertanto, alla luce del testamento di Giuseppe Dell'Aquila, è da ritenere che se pure non corresse buon sangue con la sorella Laura e, sicuramente con il cognato Angelo Maria Lembo, certamente c'era una sostanziale concordia tra sua sorella Laura e la cognata Emanuela, ambedue seppellite nella Chiesa di S. Maria della Consolazione del Monastero, certamente nella loro "picciola sepoltura" e quindi il Russoniello aveva avanzato una deduzione corretta.
(1) Dichiarata - erroneamente - vedova, nell'annotazione della morte.>