Un'altra meraviglia non sempre apprezzata
Riproponiano questo articolo perché lo crediamo sempre attuale e, soprattutto, utile per chi trascura e sottovaluta una caratteristica importante del nostro paese.
Un'altra delle caratteristiche tipiche delle finiture nell'edilizia santandreana, ormai quasi completamente in disuso e certamente importata da paesi e città vicine, dove è ancora esistente ed in forme ancora più curate (Andretta, Avellino), sono ...
... i portoni in legno a due ante apribili verso l'esterno.
Di tale tipologia rimangono ormai pochissimi esemplari che, forse, andrebbero preservati e salvaguardati. Conservano ancora una loro dignità e, per quanto possano essere da alcuni considerati "scomodi", possiedono una certa funzionalità.
Una volta venivano installati in quasi tutte le botteghe e i locali adibiti ad attività commerciali, soprattutto sul corso, ma anche in qualche abitazione con ingresso a piano terra, come ad esempio nella casa di scrive, fino agli anni cinquanta del secolo scorso. Ne esistevano di diverso tipo e dimensione e la maggior parte veniva integrata con una "vetrina", ossia una porta a vetri, che proteggeva i locali quando i portoni venivano aperti. Svariati erano le ferramenta e i sistemi di chiusura ma quasi tutti disponevano di saliscendi, almeno su una delle due ante. Già questi pochi superstiti ne danno un'idea.
Ad esempio quello di Corso Mazzini (già Strada Dietro Corte) di casa Mauriello (dove c'era la bottega di zia Antonina) non presenta toppe per chiave e pertanto era chiudibile solo dall'interno probabilmente con saliscendi su entrambe le ante.
Quello su Via D'Annunzio, di casa Gottardi, presenta la classica toppa e quindi una serratura utilizzabile anche dall'esterno. In questo caso però non tutti avevano lo stesso tipo di serratura.
Da ricordare un tipo piuttosto elaborato che utilizzava sulla faccia esterna un lungo perno, scorrevole verso sinistra in anelli disposti sulle due ante, che terminava dall'altra parte con un occhiello che si accoppiava con un altro fisso ed entrambi si fissavano con un grosso lucchetto.
Abbastanza evidenti, su tutti, i classici "meccioni" che finivano con le cerniere alloggiate su grossi perni saldamente fissati ai portali in pietra presenti, anche questi, in tutti gli esemplari.
Di seguito alcune immagini di quelli individuati:
(Se non si vedono bene le immagini ricarica la pagina)