... piede' di Sant'Andrea di Conza
Finora l'accorato appello dell'amico G. Vespucci alla competente Sovrintendenza non ha prodotto alcun risultato. Poiché sta a cuore anche a noi la salvaguardia dello storico manufatto, crediamo opportuno rilanciare anche da questo sito la lettera del prof. Vespucci con la speranza di sensibilizzare almeno quei quattro amici che ci seguono.
Spettabile Sovrintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno ed Avellino
sono il prof. Gerardo Vespucci, Dirigente scolastico emerito, cittadino di Sant’Andrea di Conza (AV).
Le scrivo per segnalare l’urgenza di intervenire, con le opportune modalità, sullo storico Mulino, posto in ...
... contrada Sant’Antonio(1), a valle del paese, in direzione ovest - nord ovest, di cui si allegano alcune foto.
Come forse Le è noto, questo manufatto ci è stato preservato e consegnato dall’ormai lontano secolo XIX(2), come vestigia della laboriosità dei nostri scalpellini e della sapienza imprenditoriale dell’epoca che avevano costruito e collocato in sequenza ben 4 mulini(3) – dalla Fonte a monte, ad Est -Sud Est – sfruttando la caduta libera delle acque per far muovere le mole di pietra: la stessa acqua, del resto, era stata incanalata nel giardino dell’Episcopio ove alimentava la "cascata monumentale" in pietra, costruita dagli Arcivescovi in stile neoclassico sul finire del XVIII secolo.
Lasciata la cascata, l’acqua era stata immediatamente incanalata per alimentare il secondo Mulino collocato in pieno paese.
L’acqua scendeva a valle per caduta libera, e lungo la strada alimentava un altro Mulino di cui si sono perse le tracce, per finire in quest’ultimo Mulino, di cui si sta sollecitando il necessario intervento.
La mia preoccupazione, condivisa da tanti cittadini consapevoli, compresi gli amministratori comunali, sta nel fatto che il bene storico e materiale è di per sé in forte degrado a causa del tempo invidioso (per dirla con Orazio!) che consuma quotidianamente uomini e cose!
Purtroppo, a tali inevitabili cause distruttive, si sono aggiunti i rischi connessi ai lavori in corso per rifare i sottoservizi e bitumare la variante che costeggia l’opera - c’è un punto in cui la distanza dalla strada al mulino, in linea d’area, è intorno ai 5 metri -: le inevitabili vibrazioni per i lavori potrebbero essere fatali!
Dalle foto che si allegano si evince chiaramente come, a poco a poco, la facciata laterale ovest si stia sgretolando, ed anche gli archi dell’acquedotto, piano piano stanno, perdendo il loro assetto stabile, con diversi elementi in pietra assai sconnessi.
Noi (io ed altri cittadini sensibili) abbiamo sollecitato anche la Ditta esecutrice dei lavori in corso affinché evitasse il peggio anche ai suoi stessi lavori: abbiamo indicato la necessità di puntellarlo, e lo stesso Sindaco pare si sia dichiarato disponibile: purtroppo, queste parole si sono ad oggi rivelate insufficienti, se non inutili, considerato che da almeno un mese non è cambiato nulla e nessun tipo di intervento è stato realizzato.
Solo al fine di evitare inutili interlocuzioni, Le ricordo che:
- In data 15 febbraio 2016 gli eredi del proprietario del bene (il Mulino!) lo hanno ceduto al Comune di Sant’Andrea di Conza per gli interventi necessari al suo recupero.
- In data 6 giugno 2016 l’Amministrazione Comunale di Sant’Andrea di Conza ha inserito il “Recupero del Mulino ad acqua in località Sant’Antonio” nel piano delle opere pubbliche per il 2017.
- In data 30 agosto 2016 il Consiglio Comunale ha preso atto della cessione del Mulino al Comune di Sant’Andrea affidando all’UTC il compito di realizzare gli atti conseguenti.
Infine, da informazioni assunte per le vie brevi, sono a conoscenza di un incarico fiduciario dato dall’Amministrazione comunale ad un architetto locale per affiancare l’Ufficio Tecnico nella redazione di un progetto di restauro, che in anni precedenti dovrebbe avere avuto anche qualche visto della Sua Sovrintendenza.
Sicuro in un puntuale intervento, al solo fine di salvaguardare un bene pubblico di valore artistico e storico, Le invio i miei migliori attestati di stima.
Sant’Andrea di Conza, lì 11 aprile 2021
In fede
Prof Gerardo Vespucci
(1) Detto "de piede" o "di sotto", era il terzo della Mensa Arcivescovile [NdR].
(2) In effetti questo mulino era molto più antico ma è stato l'ultimo ad essere dismesso, avendo funzionato fino agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso [NdR].
(3) Dopo la liberalizzazione delle acque, ossia agli inizi del XIX secolo, questo mulino era diventato il sesto della serie [NdR].