... di Sant'Andrea di Conza in Piazza Umberto I
Nuovi lavori
Riportiamo in evidenza questa pagina dopo l'aggiunta di alcune considerazioni o, se si vuole, congetture sul sistema di adduzione e di scarico della "Fontana" che vorremmo trasmettere alla maggior parte della gente di Sant'Andrea e ...
... non solo, ma anche in concomitanza dei lavori per la risistemazione del manufatto che sono appena finiti. Ci teniamo in proposito a sottolineare che, indipendentemente dall'esito dell'intervento, la Fontana possiede un'importanza particolare in quanto fa presumere un'intelligenza e una eccezionale bravura degli artefici che riuscirono a sfruttare al meglio le misere risorse a loro disposizione.
Estratto da "la fonte" 1993 - 1994(1)
"(...) Il paese è ricco anche di fontane (ve n'è una in ogni rione(2)), delle quali la più caratteristica è quella a quattro bocche che ...
... domina nella piazza Umberto Primo, a cui il poeta e scrittore Luigi Limongelli ha dedicato la bellissima poesia "Mamma Fontana". Purtroppo l'acqua di questa artistica fontana che, limpidissima e potabilissima, ha dissetato per secoli migliaia e migliaia di persone, come quella di tante altre sorgenti del paese, oggi non è più potabile, perché fortemente inquinata, nonostante i recenti lavori di restauro effettuati"(1).
Pertanto ... la fontana fu rifatta, e sistemata come la si vede oggi, nel 1805. Questo, perlomeno, lascia intendere la lapide, esistente sul fronte della stessa ...(4), e di seguito riportata.
AD CIVIUM USUM ET UTILITATEM
AQUARUM AMBAGIBUS DETACTIS
CUNICULISQUE AVERRUNCATIS
FORO ... TABILIORI FORMA REDACTO
... RE PUBLICO
FRANCISCUS BELLINO TERTIUM SIND.
FIERI CURAVIT
ANNO DMI 1805
FRANCISCUS VALLARIO STRUCTOR(3)
La sorgente e il sistema di adduzione
La sorgente che alimenta la "Fontana" si trova nel pieno centro storico, sotto le abitazioni disposte lungo la Via Scolatoio, nel tratto che va verso Via Arcopinto. Tanto almeno si poté dedurre nel corso dei lavori di riparazione dei danni provocati dal terremoto del 1980 a tali abitazioni. Molto probabilmente questa sorgente è una derivazione di quella, principale, della "Fonte". È una sorgente che si può considerare "perenne" visto che la "Fontana" riesce ad erogare acqua quasi per tutto l'anno, salvo annate particolarmente secche.
Scorrendo sotto le stesse case e, in parte, in un canale che corre lateralmente ad esse, l'acqua arriva poi in Piazza Umberto I e, raccolta in una vasca disposta alle spalle della stessa "Fontana", arriva poi ai quattro "canali".
La posizione della sorgente e questo sistema di adduzione giustificano allora la posizione e anche la forma della Fontana e fanno capire perché è cosi "infossata" e nel contempo così alta. Non essendo alimentata da una condotta in pressione, inevitabilmente si è dovuto posizionare i canali al di sotto del cunicolo in cui scorre l'acqua e quindi al di sotto del livello di pavimentazione della piazza. Per poterle dare slancio e monumentalità è stata quindi completata con la caratteristica facciata che mostra.
Proprio per l'elementare sistema di adduzione, l'acqua è soggetta ad inquinamento e non può quindi risultare potabile. D'altronde il continuo macchiarsi delle pietre sulle quali scorre l'acqua è un chiaro indicatore della sua impurezza.
Si può aggiungere infine che una sessantina di anni fa veniva regolarmente bevuta e utilizzata in cucina e probabilmente era la causa di frequenti dissenterie e altre infezioni, specie nella stagione estiva. I bambini dell'epoca avevano dato un nome o, meglio, una dedica a ciascuno dei canali e così, se la memoria non ci tradisce, il primo, a sinistra, era quello di Gesù, il secondo della Madonna, il terzo del diavolo (forse perché più scarso come portata e circondato da muschio) e l'ultimo di San Giuseppe.
Il sistema di scarico
"... Della stessa fontana si ritiene utile ricordare l’intelligente sistema di scolo delle acque: quelle più pulite, che scorrevano sul piano di appoggio dei recipienti da riempire [A], andavano ad alimentare la “pila”, posta poco più a valle, dove si abbeveravano i cavalli; quelle più sporche [B] finivano in un canale che si riuniva con le acque residue della stessa pila e quindi con quelle della Forma e del Sambuco per alimentare il molino di mezzo.
Dall’altra lapide esistente proprio sulla pila si può desumere che la sistemazione dell’abbeveratoio ed il completamento dei canali di scarico furono fatti eseguire nel 1833 dal sindaco Francesco Bellino (lo stesso?) ..."(4).
Da ricordare inoltre i canali di scolo che passavano sotto la Via D'Annunzio. Erano quasi un capolavoro! Di dimensioni notevoli, probabilmente per far fronte a qualunque "piena", erano realizzati in pietra squadrata, con volta a botte, davvero a regola d'arte. Dalla foto a fianco se ne può avere un'idea.
Dopo i vari interventi di rifacimento delle strade sotto le quali passavano sono stati, ovviamente, distrutti.
Dobbiamo infine aggiungere che la povera Fontana, negli ultimi decenni, come tante altre opere "storiche", ha subito "attacchi" incredibili. Con l'intenzione di ripararla sono state perpetrate azioni scellerate che la rimaneggiano sempre di più. Speriamo che, come qualcuno teme, non venga in mente di "sistemarla" ancora una volta!
nascosto
(1) Tratto dal numero speciale de "la fonte" (periodico della Scuola Media "M. Solimene" di S. Andrea di Conza) redatto dagli alunni della classe 3^ A nell'anno scolastico 1993 - 1994.
(2) All'epoca della redazione dell'articolo effettivamente c'era una fontana o, meglio, un "fontanino" in ogni rione. Erano quasi tutte alimentate dall'acquedotto a parte la Piazza e il Sambuco che ricavavano l'acqua da una locale sorgente. Il "fontanino" a fianco al Monumento la riceveva dal Sambuco.
(3) Epigrafe riportata nel volumetto: "Percorsi di storia" edito a cura dell'Amministrazione Comunale.
(4) Rosario Cignarella, "Potito Cianci e il suo tempo", EDIZIONE DEL COMUNE DI SANT’ANDREA DI CONZA, 2005.