... nel ricordo di alcuni amici
Questa pagina è aperta ai contributi di tutti coloro che vogliono esprimere un loro pensiero per ricordare l'amata e importante figura del nostro parroco. Chiunque volesse può inviare il suo intervento con un'
Ricordo di Rosario
Non riesco ancora ad immaginare il nostro futuro senza la presenza del carissimo Don Donato, né come si potranno portare ...
... avanti tutte le iniziative che aveva intrapreso.
L'unico pensiero va ai ricordi personali che mi ha lasciato fin da quando l'ho conosciuto e specialmente dopo la sua ordinazione sacerdotale e la sua presenza a Sant'Andrea nel nostro Seminario.
Subito riuscì ad organizzare la "Schola Cantorum" con parecchi giovanissimi santandreani e a guidarci nel canto liturgico della Santa Messa che veniva, per di più, effettuata in latino. Ci riunivamo nella antica Chiesa della Congrega dove un vecchio organo serviva come base per l'intonazione dei canti. Dopo non molto tempo diventammo un ottimo coro e cantavamo brillantemente anche in alcune importanti occasioni come la cerimonia di assegnazione della parrocchia di Sant'Angelo dei Lombardi all'indimenticabile Don Bruno Mariano e quella di Don Gerardo Di Paola [?] a Vallata. Sì, andavamo anche in trasferta e facevamo un'ottima figura. Ricordo distintamente gli ottimi panini che ricevemmo come ricompensa appunto a Vallata.
Lo seguivamo poi, io e l'amico Totonno Vallario, per svolgere la funzione di chierichetti quando gli fu assegnata la Chiesetta di San Vito nell'omonima frazione di Sant'Angelo dei Lombardi per officiare la messa domenicale. Ed è tutto dire il percorso che bisognava seguire per raggiungere quel luogo: Teora, Lioni, Sant'Angelo, poi, lungo la strada per Guardia, una stradina secondaria e scendere verso la Chiesetta. In condizioni normali, sulla fiammante Fiat 750, appena acquistata da Don Donato, era un piacere, per noi, fare tutti quei chilometri. Ma quando c'era la neve il tragitto diventava problematico e spesso Don Donato preferiva affrontare il percorso con la millecento familiare, più pesante e potente, in dotazione al Seminario.
Poi ci perdemmo di vista, quando andai a frequentare una scuola lontana da Sant'Andrea, ma l'ammirazione e l'affetto rimasero immutati.
Ci siamo poi ritrovati e riavvicinati quando gli fu assegnata la nostra parrocchia di San Domenico. La Chiesa era ancora quasi spoglia e il nuovo parroco dovette completare l'arredo, l'illuminazione, il riscaldamento e tanto altro.
Per quanto possibile cercai di aiutarlo e qualche volta mi trovai in disaccordo con alcune sue scelte. Ma il rispetto e la stima per le sue frenetiche attività non vennero mai meno.
Un altra immagine che mi ha lasciato e che non scorderò è relativa a quando si recava a prendere la pisside con le ostie nella cappella di Sant'Emidio: con la casula svolazzante mi sembrava che volasse.
Mi sono spesso chiesto come facesse a conciliare tutti i suoi impegni e anche se coadiuvato da diversi collaboratori restava sempre la guida e il promotore di ogni iniziativa.
E quante ne ha fatte!
Basti pensare al periodico "il Seminario", che non voleva far mancare ai compaesani sparsi per il mondo; alle feste patronali e alle altre feste comandate, con le relative processioni che non voleva far mancare per non far venir meno tradizioni antiche; la preparazione dei giovinetti alla Comunione e alla Cresima e dei giovani al matrimonio, il coro e infine, ma non ultimo, il suo impegno di Vicario Generale.
Dove trovasse il tempo e le forze lo sa solo il Padreterno.
Fatto sta che dopo uno stato di salute precario, che ha affrontato con tanto coraggio, ora ci ha lasciati con un vuoto che sarà impossibile da colmare.
Addio Don Donato, ci mancherai.
Rosario Cignarella
Ricordo di Domenico
Sarà pure una constatazione generica o banale ma con don Donato si è persa una memoria storica del nostro paese che per certi aspetti ci danneggerà. Lo stesso recupero dei beni artistici è un aspetto sul quale egli comunque vigilava e sapeva. Per la comunità si aprirà un nuovo percorso, diverso, che sarà divisivo se non si avrà l'accortezza di accettare il nuovo parroco come controfigura di don Donato. Mi auguro che gli organismi parrocchiali sappiano mettersi a disposizione con immutato impegno; la chiesa si edifica se sapremo non essere pietra d'inciampo. A don Donato va il mio affetto e riconoscenza per tutto quello che lui ha fatto quando eravamo adolescenti.
Ciao
Domenico Piccininno
Ricordo di Natalino De Rogatis (Teora)
Stamane, ultimo commiato al caro don Donato Cassese già parroco di Teora per quasi un quarto di secolo sin dal 1969 ... Oggi 3 febbraio 2024 nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea di Conza sua città natale di cui ne era parroco, sono state celebrate le esequie. A presiedere il rito religioso è stato S.E. Mons. Pasquale Cascio Arcivescovo della nostra diocesi, che ha tenuto una accorata, puntuale e sentita, omelia, tra la commozione di tutti i presenti ...
L'assemblea ha visto una folta e sentita presenza per lo più di quattro comunità irpine: Sant'Andrea di Conza, Teora , Sant' Angelo dei Lombardi e Conza della Campania... Unanime il riconoscimento per il suo impegno profuso sia per la missione pastorale, parrocchiale e diocesana, che nel sociale delle comunità dove ha prestato la suo opera pastorale. Presenti i sindaci dei citati comuni: Pompeo D'Angola, Pasquale Chirico , Rosanna Repole, Raffaele Cantarella. Hanno tenuto i canti le corali congiunte di Teora e Sant'andrea di conza. Hatto tenuto l'elogio funebre, la pronipote del caro don Donato, il sindaco di Teora ed il sindaco di Sant'Andrea di Conza, presente anche la misericordia di Teora. Emozione e ricordi l'hanno fatto da padrone ... Don Donato, l'uomo ed il consacrato, che ha saputo sempre, con il suo impegno profuso, bene conciliare, con garbata diplomazia, il mondo sacro ed il mondo civile ...
In me è ancora vivido il ricordo del primo giorno che lo incontrai a Teora ... Ero un bimbo di 5 anni e mezzo con i pantaloncini corti ed una testolina riccioluta. Ero in mezzo "a la chiazza" nei pressi de la congrega, e lui avvicinandosi mi sorrise, mi accarezzò la testa e mi domandò chi ero... Io prontamente gli risposi anche se tentennando per l'emozione: sono il figlio di Santariello... E per come mi rispose era evidente che l'aveva conosciuto...
Caro Mons. Donato Emidio Cassese (Cancelliere diocesano) e tanti altri titoli giustamente conferiti...
Per noi resterai sempre quella persona semplice e discreta, affabile e sincera che ricorderemo come don Donato.
Ora che sei al cospetto della immensità della Divina luce, presenta i nostri affanni in questo mondo che "mala tempora currunt" prega per noi e grazie ancora per quanto operato nella nostra comunità ed in tutta la diocesi. Requiescat in pace. Cristo Regni, sempre! Amen 💖🙏
Emidio Natalino Dé Rogatis