... patrono del paese
In occasione della sua festa, ricordiamo l'apostolo Sant'Andrea, patrono del nostro paese, come omaggio dovuto ad un grande santo affinché ci custodisca, ci protegga sempre e allontani da noi tutti i mali.
I brani sono tratti dalla pagina web Santi e Beati.
Il Vangelo di Giovanni (cap. 1) ce lo mostra con un ...
... amico mentre segue la predicazione del Battista; il quale, vedendo passare Gesù da lui battezzato il giorno prima, esclama: “Ecco l’agnello di Dio!” Parole che immediatamente spingono Andrea e il suo amico verso Gesù: lo raggiungono, gli parlano e Andrea corre poi a informare il fratello: “Abbiamo trovato il Messia!”. Poco dopo, ecco pure Simone davanti a Gesù; il quale “fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa”. Questa è la presentazione.
Poi viene la chiamata. I due fratelli sono tornati al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando arriva Gesù e dice: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4,18-20). Nel corso dei secoli attorno alla figura di Sant’Andrea sono nate molte leggende e tradizioni poco conosciute ma ricche di significato. Della sua vita, recependo i dati desumibili dai Vangeli, si può collocare il luogo di nascita a Betsaida, figlio di Giona e fratello di Simone, Andrea viveva di pesca a Cafarnao, sul lago di Tiberiade, il suo mestiere tuttavia non gli impedì di seguire la predicazione del Battista.
La storia della sua vocazione ci è tramandata da San Giovanni nel suo Vangelo, quando il Battista indicò Gesù che passava come l’Agnello di Dio, Andrea e Giovanni seguirono Gesù e quell’incontro fu decisivo tanto che Andrea dopo che con tanta gioia ebbe annunziato al fratello Simon Pietro, l’incontro con Gesù, lasciò le reti mettendosi completamente al suo servizio. Gli episodi evangelici che fanno esplicita menzione di Andrea non sono molti, tuttavia il suo nome appare sempre nel primo gruppo nell’elenco dei nomi degli apostoli; l’ultima apparizione nella Sacra Scrittura, si trova negli Atti degli Apostoli, dove è menzionato tra gli apostoli nel cenacolo dopo l’Ascensione.
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Poco dopo, condotto davanti al tribunale [a Patrasso], Andrea continuava ad esaltare il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egea esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: “O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini e restituiscimi al mio Signore affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato”. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per tre giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. Andrea morì il 30 Novembre del 64 D.C.
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Il culto di Sant’Andrea, forte in ambito bizantino, si diffuse da subito anche in ambiente latino. Ad esso si accompagnarono molte narrazioni leggendarie fra cui le gesta narrate nella passio di Andrea del secolo IV. Numerosissime furono le chiese sorte in suo onore e specialmente presso i Francesi vi fu nel Medioevo una fervidissima devozione per Sant’Andrea, invocato nelle battaglie, tanto che il grido di guerra di Goffredo di Buglione, durante la prima Crociata era: “Sant’Andrea di Patrasso!”, la casa di Borgogna si mise sotto la protezione del Santo e molte decorazioni militari e cavalleresche furono formate dalla Croce di Sant’Andrea. Il pescatore di Galilea che facendosi sopravanzare dal fratello era rimasto nell’ombra, ora appariva sugli stendardi e nelle insegne come un condottiero, forse proprio perché era stato il primo a seguire animosamente Gesù.
Una curiosità, Sant’Andrea è considerato il patrono [oltre che del nostro paese] dei macellai, dei cordai, dei pescatori e dei pescivendoli, nonché della Scozia, della Grecia e della Russia. Un’altra curiosissima leggenda narra come le ragazze in cerca di marito debbano dopo aver mangiato metà mela, riporre l’altra metà sotto il cuscino e rivolgendo una preghiera a Sant’Andrea, in sogno quest’ultimo comunicherà loro un segreto tale da permetter loro di sposarsi.
Autore: Don Luca Roveda